Una delle cose che le esperienze e i rapporti mi hanno fatto capire è l’importanza di credere nell’amore. Sentimento/realtà da scoprire, coltivare, finché diventi reciproco (non in quantità, ma disposizione).
È bello amare ed essere amato (in un rapporto di coppia) e quando ci si riesce a raggiunge la dimensione trinitaria in cui ogni “kenosi” trasforma quel mistero in realtà nuova, inedita, l’amore non è solo “cibo quotidiano” di questa relazione, ma riesce anche a raggiungere la comunità.
La mia nuova scoperta è che il ruolo della comunità non è relativo nel processo di “costruzione” di un amore “a due” IN DIO. Perché esso riesca a crescere nella intrinseca dinamica di “morte e risurrezione” è imprescindibile che l’amore sia reciproco anche in ambito esterno, con la comunità.
Non basta il bello sentimento tra due innamorati! Esso non è capace di mantenersi se non oltrepassa il limite della coppia. Senza la comunità, l’amore umano muore.
Però, quello che rende l’amore inesauribile è che anzitutto esso rispetta la libertà e la coscienza di ogni individuo, nel rapporto e della comunità.
Certamente è importante il movimento di apertura della coppia verso la comunità, ma se la comunità non prende sul serio il cammino che l’altro vuole intraprendere, se non lo valorizza e sostiene, questa reciprocità non avviene.
Il futuro della felicità personale e della vita comunità dipende tanto di questo amore reciproco e la responsabilità da entrambi parti porterà alle conseguenze negative o positive di questo futuro all’umanità.