Category: Sentimento em palavras Page 14 of 61

Celeste Vento

Te l’ho ritrovato Celeste Vento

Ed eri nascosto dietro le mie incomprensioni

Nelle medesime paure di tante prigioni

Non capivo il cambio naturale della stagione

E in questo passaggio vedevo lo staccarsi delle mie certezze

Nella leggera planata che mi buttava giù, in terra fredda

Avevo paura di restare nel rumoroso silenzio

Ed ora mi accorgo, ero sciocco, ormai penso.

Non volevo fermarmi nel discorso dialettico

Mi piacerebbe specialmente vivere quel messaggio profetico

Sapevo che il freddo che bruciava quelle foglie

Per nulla era soltanto un pensiero folle.

Infine, la mia gioia arriva col treno domani

Finalmente ci saremo di nuovo presi per mani

Sicuri che il cambiamenti naturali “di fuori” e “di dentro”

Sono necessari per capire lo staccarsi

Spinti del meraviglioso e Celeste Vento.

Caro ente

Sinto-me carente

Caro ente

Que há em si o desejo de amor

De amar

E a vontade física de carinho,

Coloca-me, logo, em caminho

Do verdadeiro significado de desejar

Caro ente

Amor, amar: querer intrínseco

De ser como sou e não cínico

Porque o ser carente é ser EU

De amor de quem sofre ou sofreu

Ente de significado caro

Carente.

L’estate non sarà più come allora

Quel caldo che rendeva colorato il mio volto

Ed i colori forti che mi ricordavano sempre il Risorto

Non sono più presenza in questo cuore  all’oggi ridotto.

Ed ora qui, prostrato nella addolorata gioia autunnale.

Continuo a cercare il Sole, e ciò che mi resta fare.

Ma dentro c’è ancora un misterioso sentimento che non è sorriso.

Ed in ogni ostacolo ci si può ancora toccare il Paradiso.

Pure se il vento freddo dell’inverno che arriva,

e l’amore è sparito insieme alla verità allora capita.

Perciò, ci si continua ad amare, nello sforzo quotidiano

di accogliere pure la mancanza di gioia.

E mentre cadono le foglie bruciate

È in quel morire naturale che capisco “la mia parte”

E cammino senza sapere dove arrivare.

Aspettando che quel caldo d’estate,

Ritorni al mio piccolo cuore, anche in autunno

Già adesso e non soltanto in futuro.

Picolezza

Troppo grande sei tu Padre mio,

Infinito mistero che strappa questo mio cuore chiuso

E soltanto nella Luce che è l’amore agli altri

Che sano quest’essere IO MUTO

Troppo grande sei tu Oh Messia,

Infinito mistero che svela la Verità

E soltanto nel continuo esercizio d’amare TE

Che sano quest’essere IO MIOPE

Gli antichi profeti ti vedevano, udivano

Ma io, da semplice umano, quasi sempre resto fermo,

Non ti vedo Padre mio, scusa la mia piccolezza

Mi butto in te sperando quel ciò che è certezza.

Alla fine t’incontro soltanto tramite la mia piccola fede,

Assai debole, com’è mio essere

Ma me la vivo intensamente, ancora se è sentimento che scorre.

E la felicità ormai fiorisce, quando questo IO MUTO, MIOPE, muore.

L’anima e l’intelletto stanchi

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Cerco, Dio mio, una luce che mi conduca alla Felicità

Inoltre la stanchezza del corpo che piange riposo

Lo voglio scegliere anzitutto come Re del mio popolo

Canta Israele e fammi arrivare il coraggio del tuoi patriarchi,

Aiutami a guardare nel tutto quel parte,

Che tocca a me…

soltanto a me!

E dopo, Dio mio!

Avvicinami La Gioia e aiutaci a non sentirci mai lontani!

Pure se la distanza fisica è un massacro.

Insieme a te, amo e vivo in modo pratico.

E pure se ancora mi sento solo in compagnia.

Fammi credere che non c’è nelle tue parole bugia, abbandono.

Domani ricomincio contento, la vita mia.

Ma oggi cerco di riprendermi in una bel notte di sonno.

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