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Testamento 2012 – Conoscere per amare veramente

Per tanto tempo io ho immaginato che il miglior anno della mia vita sarebbe stato quando avrei compiuto i miei 23 anni – età in cui pensavo che mi sarei sposato.

Però il Kairòs (tempo giusto) segue un percorso che è poco cronologico, ma che evidenzia lo Scultore che lavora la nostra vita con cura.

Ecco che finalmente, con 28 anni ormai compiuti, posso dire che vivo il momento più bello della mia vita.

So che è cosi perché sento dentro di me rafforzare i legami con la mia terra, la cultura, la famiglia, senza mai chiudermi alla possibilità di aprirmi agli altri, di amarli e conoscerli.

Conoscere per me non è fare fisicamente le esperienze, ma l’essere cosciente che la realtà, frutto della vita fisica (presenza corporea) è quella più capace di fondamentare i concetti elaborati dalla ragione.

L’intelletto è invece la capacità di vuoto, di far spazio a qualche cosa di inesprimibile, incomunicabile, solo “vivibile”.

Questa è senza dubbio la ricchezza interiore più preziosa in questo periodo della mia vita. Vivere con tutto l’essere la realtà che voglio comunicare, studiare, analizzare = conoscere.

Perciò è importante essere accanto alle persone che voglio bene: la famiglia, i veri amici e Flavia – la mia compagna di viaggio e dono più grande tradotto in due massime: LIBERTA E GIOIA.

Se questo fosse il mio ultimo anno in questa terra, vorrei viverlo ogni secondo insieme a lei, cercando di offrire l’intensità, semplicità e verità del nostro amore agli altri.

Le cose materiali vorrei che siano tutte donate ai fratelli bisognosi, non per solidarietà, ma perché in ciò possano anche sentire l’Amore che io ho sempre ricevuto in abbondanza.

Ho tante attese per questo nuovo anno, ma soprattutto spero viverlo glorificando il Dio che mi ha regalato il dono di poter essere qui.

Tempo di partire

Venire

Partire

Gioia da scoprire

Interiore ostacolo, ormai superato

Massima Felicità di sdraiarmi sul prato

Venivo in attesa di giorni felici

Cosciente però che ci sarebbero pure i tristi

Parto contento di poter continuare

Felicità-fondamento nell’avvento di sposare

Partire è saper ch’è Dio il conduttore

Perciò parto, senza pentimento o timore

Vado via superando il cancello di Narnia

Dall’altra parte continua la vita con Flavia

Infine lascio soltanto sorrisi

Immensa gioia e momenti difficili

E la vita continua pure senza Gabri o Lia

Ma nel cuore, lo so, ci sarà sempre Sophia

Pensieri sull’Amore

Sophia mi ha aggiornato la concezione dell’Amore.

Durante grande parte della mia vita “cosciente” vedevo nel Suo volto divino quel «modello» da specchiarmi, ma fondamentalmente “separato” di me.

Qua, attraverso lo studio, ho conosciuto in profondità i tre volti costitutivi e complementari dell’Amore: Eros, Philia e Agape.

L’amore di Dio è poi quel ontologicamente agapico perché non ha in sé, essenzialmente, né la dimensione esclusiva, neppure è rivolto soltanto agli uguali. L’Agape, secondo me, è tradotto socialmente con il termine “fraternità” perché si dirige ad un altro che esiste, indipendente di me, che io non ho scelto l’esistenza e che essendo veramente Altro può farmi male (pure senza volere).

È questa – e qui viene la mia conclusione – la dimensione dell’Amore che dovrei incarnare attraverso i miei atti, però l’umanità tante volte mi spinge ad amare soltanto «quella» che amo in maniera esclusiva oppure gli amici.

Tuttavia, attraverso quest’esperienza – di praxis “nousiologica”- mi sono reso conto che l’Amore divino non è soltanto modello, cioè qualcosa al di fuori di me, ma è anche sorgente che mi permette oltrepassare i limiti umani, l’assenza di voglia di dilatare il mio amore verso gli altri.

L’Agape allora diventa forza interiore, spinta costitutiva che mi butta verso qualcosa sconosciuta e mi fa scoprire un’altra dimensione di me, che solo questo specifico amore sembra rendere possibile.

Senhora Felicidade

Senhora Felicidade

Preciso ser consumido por ti

Por que minhas lágrimas escorrem

Mas é um choro de solidão

Vem e permaneça sempre comigo

Estou padecendo porque não encontro meu Amigo.

E aqui minha senhora, se eu continuo a sofrer

Vou esquecendo que a felicidade

é o que mais me faz querer crescer

O seu protetor me disse pra pedir seu retorno

Então me entrego e busco-te tudo de novo

Mesmo bem longe da minha cidade

Volte pra mim, amiga querida, senhora Felicidade.

Glass that contains the sea (Bichiere che contiene il mare) – Vita, Amor, Lumen . Advent 2010

Glass that contains the sea (Bichiere che contiene il mare)  – Vita, Amor, Lumen . Advent 2010

 

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