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Il sole sorge per tutti

Entrando nella regione in cui si trova la “Fazenda da Esperança, a São Paulo, non è difficile ammirare ciò che la natura presenta ai volontari, quelli in recupero e visitatori del posto.

L’indiscrezione per quanto riguarda le meraviglie della fauna e la flora locali può essere vista in altri svolti e che potevo prenderlo in particolare agli occhi di Monica.

Con forse 20 anni “, Moniquinha”, come viene chiamata dal personale della Fazenda, è una ragazza molto bella. Il volto fino, le labbra delineate, sorriso incredibile, ma niente in confronto al suo sguardo profondo, quasi ipnotico.

Accorgersi di lei tra le 120 ragazze che vivono nel centro femminile di recupero non è così difficile per le ragioni sopra descritte, ma questa è l’unica cosa che la differenzia dalle sue “sorelle”.

Gemella, è stata donata alla sua nonna, perché sua madre non era in grado di crearla. Monica ha vissuto in un ambiente ostile e dopo d’aver testemioniato l’assassinio di un zio è stata immediatamente inviata ad un orfanotrofio, dove ha incontrato la droga quando aveva 9 anni, un fatto che ben presto l’ha portato alla strada.

“Per ottenere la droga ho cominciato a rubare, prostituimi e con 12 anni ero già completamente dominata. Ho cercato il suicidio 2 volte “

Sì … ascoltare le testimonianze sconvolgenti (perché qui non sono descritte in dettaglio tutte le esperienze che Monica ci ha detto) non è raro in una posto di recupero dei pazienti, ma vedere la felicità nei suoi occhi e il sorriso Monica mi ha davvero commosso.

Dopo essere stata complice di un’omicidio, andare alla Fundação Casa (posto per i minorenni infratori) e sottoporsi a un secondo sovradosaggio quasi fatale, Monica si ritrovò in ospedale, dove lavoravano alcune suore, con alcune opzioni davanti a se: Scappare e morire uccisa dal traffico di droghe, tornare alla detenzione, morire a caso di un’altro sovradosaggio o cambiare vita. Intelligentemente ha scelto l’ultima opzione e lì è successo l’incontro con la Fazenda da Esperança.

In questo spazio armonioso, di belle case, edifici che riempono gli occhi, con abbondanza e, soprattutto, bellezza, Monica ha scoperto il valore della sua vita, il significato della parola “dignità” e dopo una forte esperienza, si è recuperata ed è ora una delle coordinatrici della casa che ospita altre ragazze.

Naturalmente, raccontato così, come lo sono le narrazioni romantica, sembra quasi un film. Ma non… lì ci sono state fatte esperienze negative. Gli abusi, le atrocità, rivelando la miseria degli esseri umani.

Fare queste esperienze può essere evitato? Impedito?

Qui ho capito il potere e l’importanza del lavoro sociale, vero “salvatore” di una società che non ha il supporto ed i diritti fondamentali, molto grazie alla indifferenza dei politici.

D’altra parte, ho anche capito che l’educazione ha un ruolo strategico in questo processo! E ‘da lì che si può dare un’altro significato ai “traumi”. Attraverso la conoscenza e le relazioni sociali, ci si conosci “l’altro” affinché sia possibile fare nuove scelte per attenuare la ricerca del senso della vita attraverso le strade sbagliate.

Comunque, avevo l’anima tranquilla soltanto quando mi sono alzato questa mattina e ho visto le nuvole che toccavano i monti dove mi trovo. Lì mi sono ricordato dal bello della vita, della natura, nelle relazioni, negli esseri umani.

Ancora una volta è venuto in testa il sorriso di Monica, la sua felicità di oggi, e la certezza che, come questo fenomeno meraviglioso che ho assistito stamattina, il sole sorge per tutti.

Il matrimonio della Signora Gioia e il Signore Perseveranza

Signora Gioia e il Signore Perserveranza ora sono una famiglia.

Interessante il fatto che, insieme, hanno tutto quello che tanti hanno già sognato di un giorno.

La gioia di essere coscienti che la Felicità non dipende soltanto dalla ricerca, ma un lanciarsi costante nelle mani di Dio, sapendo che Egli fa sempre Il migliore.

Comunque, non ci basta la gioia, c’è bisogno pure della perseveranza.

Perseveranza di vendere dei libri porta a porta, che lavora in fiera e conosce l’importanza di fare la sua parte, in modo che Dio possa fare per lui. (Qui È anche molto personale perché Claudio, il marito di Ana ha fatto questo quando era piccolo…cercato sempre di lavorare, fare qualcosa, quando era anche molto piccolo)

E così, dalll’unione fra gioia e perseveranza viene l’amore, sì … il Amorino (loro si chiamano così… in portoghese sarebbe amorinho).

Non l’INO perché è piccolo, ma perché è dolce, sincero, amico … di risate, lacrime e BAGUNÇA.

Amorino che, insieme, sanno divertirsi, curano gli uni degli altri, e che traspariscono la grande gioia e la perseveranza in modo tale che ora li rende una famiglia.

Ma pure la gioia e la perseveranza insieme e anche l’amore non hanno senso senza Dio..

Egli è il motivo per tutto, è per Lui che noi formiamo le famiglie, e solo lui è in grado di assicurare la felicità tanto cercata, come tanti desiderano, ma è così rara nella nostra società caotica.

Dio …

Si può parlare di matrimonio, famiglia, felicità, e non parlare di Dio? Impossibile.

Perché Egli si manifesta nel sorriso di una madre, l’incoraggiamento di un Padre, l’abbraccio di amici. In molte persone che sono qui oggi e possono contemplare la Signora Gioia e il Signore Perseveranza.

È lui che ci unisce, che fa l’amore generare frutti e in Lui che l’amore resta!

Amorino, siamo qui per celebrare la nostra gioia, la nostra perseveranza, il nostro amore, e tutto IN Dio!

E che sia Lui a provvedere a tutto, di portare la forza nei momenti difficili e la grazia di celebrare i momenti di gioia.

Naturalmente, offriamo anche la nostra vita e vi assicuriamo che non vi sarete mai soli. Non essere tentati di credere che senza le persone, senza Dio, si può essere felici.

Vogliamo per voi una vita frutuosa! Molta gioia e perseveranza! E… certamente… molto AMORE!!

I tuoi fratelli, parenti e amici

Vermi

verme2

Sotto quel grandissimo sasso c’erano alcuni vermi, si, un po’ schifosi,

ma nessuno sapeva l’importanza essenziale

che avevano per l’equilibrio della natura nel giardino del Grande Parco.

Non proprio lì… ma dappertutto,

sotto l’erba, quei piccolissimi protagonisti della vita

preparavano la terra perché crescessero i fiori più belli del posto.

Quindi, ogni rosa, girasole, specialmente le orchidee

avevano bisogno di quel ato d’amore naturale,

della vita di quei esseri così disprezzati.

La bellezza del giardino era fondata su di loro.

Così piccoli, brutti ai nostri occhi,

ma al Creatore c’era un perché nella loro esistenza,

che io, essere umano, ancora non riesco a capire.

Il senso

Ci si può fare mille cose

restare fermo o sempre muoversi

ma l’importante è in ciò trovare il senso

è questa la sfida, è quel che io penso!

Così ogni giorno, anche se non ce la faccio

Amo, spero e mi sdraio sul prato

E sento un amore che viene da lassù

Invece perdere tempo essendomi giù

Perché, per chi mi sveglio ogni giorno?

Studio, lavoro, metto la torta nel forno?

Perché, per chi gioco nella mia squadra di calcio?

La risposta, è in me, ma trovarla non è facile

Comunque ciò che importa è la domanda

che ci spinge ad amare e trovare la felicità

ci vuole coraggio sì, di morire noi stessi

ma alla fine, si va lontano e si arriva alla santità

Renderci possibili

Esperando

Avevo atteso un sorriso sincero, il più simile al mio
C’era bisogno coraggio, dire alcune volte addio,
Ma non me l’aspettavo essere nuovamente davanti a lei
Ho capito che, quando ami, te la meriti più di ciò che sei

Mentre si cercano le farfalle,
Provo di guardare dietro le mie spalle
e ricordo una storia un po’ da film, di sviluppo semplice
Cosciente di che queste sono illusioni di chi credi a favole finte.

Qui il disegno è anche dipinto coi colori da scegliere
Ci sono tante sfide, si deve essere pronto a tutto perdere
Comunque è come un castello che si costruisce man mano.
Allora insieme, ci mettiamo uniti, a camminare attraverso il Suo piano.

L’amore ormai diventa un’empresa incredibile
Ci arriva a punti che ci sembravano impossibili
Ma è un travaglio difficile, ci vuole tempo e ore di sonno
Alla fine ci si trova felici e rendiamo reale quell’atteso sogno.

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