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Rapporto per eccellenza

La reciprocità nell’amore non è trovare la risposta alla Felicità nell’altro.

Questo non è possibile! Perché l’amore umano “ha un fine in se stesso”.

Quindi il cammino da percorre è un cercare comune della Felicità,

che unisce e rende possibile L’Incontro,

che non è altro che non Dio = Amore.

Il “Motore Immobile” che ci pone la domanda filosofica personale

che ognuno deve rispondere.

Ma che sicuramente parte dal rapporto con l’altro,

Ed attraverso questo atteggiamento d’amore reciproco,

di ricerca comune, a due,

rapporto per eccellenza

che la Felicità Infinita si manifesta.

L’estate non sarà più come allora

Quel caldo che rendeva colorato il mio volto

Ed i colori forti che mi ricordavano sempre il Risorto

Non sono più presenza in questo cuore  all’oggi ridotto.

Ed ora qui, prostrato nella addolorata gioia autunnale.

Continuo a cercare il Sole, e ciò che mi resta fare.

Ma dentro c’è ancora un misterioso sentimento che non è sorriso.

Ed in ogni ostacolo ci si può ancora toccare il Paradiso.

Pure se il vento freddo dell’inverno che arriva,

e l’amore è sparito insieme alla verità allora capita.

Perciò, ci si continua ad amare, nello sforzo quotidiano

di accogliere pure la mancanza di gioia.

E mentre cadono le foglie bruciate

È in quel morire naturale che capisco “la mia parte”

E cammino senza sapere dove arrivare.

Aspettando che quel caldo d’estate,

Ritorni al mio piccolo cuore, anche in autunno

Già adesso e non soltanto in futuro.

Picolezza

Troppo grande sei tu Padre mio,

Infinito mistero che strappa questo mio cuore chiuso

E soltanto nella Luce che è l’amore agli altri

Che sano quest’essere IO MUTO

Troppo grande sei tu Oh Messia,

Infinito mistero che svela la Verità

E soltanto nel continuo esercizio d’amare TE

Che sano quest’essere IO MIOPE

Gli antichi profeti ti vedevano, udivano

Ma io, da semplice umano, quasi sempre resto fermo,

Non ti vedo Padre mio, scusa la mia piccolezza

Mi butto in te sperando quel ciò che è certezza.

Alla fine t’incontro soltanto tramite la mia piccola fede,

Assai debole, com’è mio essere

Ma me la vivo intensamente, ancora se è sentimento che scorre.

E la felicità ormai fiorisce, quando questo IO MUTO, MIOPE, muore.

Una nuova Luce per il mondo

2000, per i cristiani un momento speciale, si commemora il Giubileo, festa con riferimenti biblici che si svolge ogni quarto di secolo e, secondo la tradizione ebraica, tempo di pace e riconciliazione, tempo di grazia.

Ma per i giovani cattolici, il Giubileo di quell’anno è stato qualcosa di speciale e unico. A Tor Vergata, vicino Roma, in Italia, si celebrava l’ottava Giornata Mondiale della gioventù (GMG), una grande festa della Chiesa.

Cari giovani del secolo che inizia, dicendo« sì »a Cristo, voi dite sì a ognuno dei vostri più nobili ideali. (…) Non abbiate paura di donarvi a Lui: Egli vi guiderà e vi darà la forza di seguirLo ogni giorno in tutte le situazioni.” Questo è stato l’invito di Papa Giovanni Paolo II, a quella folla di giovani che s’ incontravano in quell’occasione speciale.

Contemporaneamente, a pochi chilometri di distanza, nello stadio Flaminio, i Giovane Per un Mondo Unito (GPMU), animati dall’Ideale dell’Unità, si erano riuniti per un prezioso scambio di esperienze, in un contesto multiculturale, che si proponeva di testimoniare la gioia e il coraggio di un nuovo cristianesimo vissuto dalla “generazione del nuovo millennio che stava iniziando”.

In quell’avvenimento Chiara Lubich presentava ai giovani un’altra Chiara, di cognome Badano , che, attraverso una profonda esperienza di donazione totalitaria alla volontà di Dio, è diventata un chiaro e concreto esempio per i giovani che l’hanno conosciuta.

Quattro anni più tardi, vivendo un esperienza di formazione in una delle città-modello del Movimento dei Focolari in Svizzera, durante una messa domenicale nella grande cattedrale di Zurigo, mi sono trovato in una chiesa enorme, ma vuota di fedeli.

Guardando intorno a me solo donne e vecchi, nessuno altro giovane oltre il nostro gruppo. Tale esperienza è stata per me l’incontro immediato con il dolore nel vedere che “la mia comunità” sembrava condannata a morte. Quale futuro avrebbe quella realtà soprannaturale, se non ci sono giovani disposti a viverla concretamente, continuando l’esperienza di popolo di Dio?

Ciò che non mi aspettavo, ed è stata una sorpresa provvidenziale, avvenne un anno dopo, in un’altra “grande chiesa”, nella Piazza San Pietro in Vaticano, durante una veglia di preghiera per la salute di quello stesso Giovanni Paolo II che aveva incontrato i giovani cattolici a Tor Vergata, cinque anni prima.

Passando attraverso le grande colonne che sostengono il colonnato del Vaticano, uno spettacolo indimenticabile. Una piazza piena di giovani, inginocchiati, chiedendo per la vita di quel padre che tanto amavano e che stava per morire.

Io ero uno di quei giovani che piangevano senza sosta, sapendo che probabilmente non avrei mai rivisto una figura così carismatica in tutta la mia vita. Giovani Paolo II era il testimone di un’adesione integrale alla Parola di Dio che ho sempre creduto essere la vera guida per la Felicità duratura.

Quella notte ho capito che la Chiesa era ancora molto viva, che tutti quei giovani ancora credevano in essa, nel suo messaggio.

Ho pensato che sarebbe stato l’ultima volta che avrei vissuto questa esperienza, ma ancora una volta sono stato positivamente sorpreso.

Negli ultimi cinque anni, come la maggioranza dei giovani cattolici, ho cercato di perseverare di fronte alla profonda crisi di valori che l’Occidente ha dovuto affrontare. Ho accolta con grande dolore la coscienza di che questa crisi è arrivata pure nella “la mia comunità”.

Come rispondere in modo concreto, come giovane, a tutto questo? Come essere testimone della bellezza di una Chiesa che, soprattutto, vuole portare tutti a un cammino verso la felicità vera?

Il 25 settembre 2010, poco più di cinque anni dopo l’esperienza in Piazza San Pietro, a Roma, ero nella piazza del Santuario del Divino Amore, a celebrare la beatificazione di Chiara Badano che, conosciuta come Chiara Luce, è stata riconosciuta dalla Chiesa come un’altra testimone perfetta di cristiana nel mondo moderno.

Genitori di Chiara Badano

Nella serata in Aula Paolo VI , in Vaticano, una grande festa con giovani di oltre 70 paesi ha cercato proprio di presentare al mondo (anche attraverso le dirette internet e trasmissioni via satellite) un nuovo tipo di santità, che porta jeans, gioca a tennis, che usa internet …

La testimonianza di Chiara Badano va oltre le mura dei pregiudizi di che il cristianesimo non piace, non soddisfa, è fuori moda. E proprio a San Paolo “fuori le mura”, che si è svolta la Messa di ringraziamento per la sua beatificazione.

“Una giovane di cuore cristallino”, ha definito Chiara Badano mons. Angelo Amato, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, durante la sua omelia alla beatificazione. “Una giovane, intelligente, atletica, positiva – continua – che in un mondo pieno di ricchezze, ma quasi sempre malato di tristezza, infelicità, trasmette un messaggio in ottimismo e la speranza “,

Sono tornato a casa felice, ascoltando il mio mp3, parlando con i miei amici, ma dentro di me qualcosa di nuovo: ero cosciente che posso fare tutto questo, ma essendo nell’amore, diventare anch’io luce per il mondo, come la beata Chiara Badano.

(revisione Edoardo Zenone)

L’anima e l’intelletto stanchi

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Cerco, Dio mio, una luce che mi conduca alla Felicità

Inoltre la stanchezza del corpo che piange riposo

Lo voglio scegliere anzitutto come Re del mio popolo

Canta Israele e fammi arrivare il coraggio del tuoi patriarchi,

Aiutami a guardare nel tutto quel parte,

Che tocca a me…

soltanto a me!

E dopo, Dio mio!

Avvicinami La Gioia e aiutaci a non sentirci mai lontani!

Pure se la distanza fisica è un massacro.

Insieme a te, amo e vivo in modo pratico.

E pure se ancora mi sento solo in compagnia.

Fammi credere che non c’è nelle tue parole bugia, abbandono.

Domani ricomincio contento, la vita mia.

Ma oggi cerco di riprendermi in una bel notte di sonno.

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