Te l’ho ritrovato Celeste Vento
Ed eri nascosto dietro le mie incomprensioni
Nelle medesime paure di tante prigioni
Non capivo il cambio naturale della stagione
E in questo passaggio vedevo lo staccarsi delle mie certezze
Nella leggera planata che mi buttava giù, in terra fredda
Avevo paura di restare nel rumoroso silenzio
Ed ora mi accorgo, ero sciocco, ormai penso.
Non volevo fermarmi nel discorso dialettico
Mi piacerebbe specialmente vivere quel messaggio profetico
Sapevo che il freddo che bruciava quelle foglie
Per nulla era soltanto un pensiero folle.
Infine, la mia gioia arriva col treno domani
Finalmente ci saremo di nuovo presi per mani
Sicuri che il cambiamenti naturali “di fuori” e “di dentro”
Sono necessari per capire lo staccarsi
Spinti del meraviglioso e Celeste Vento.